Non vi lasceremo mai le piazze

Non lotteremo mai per togliervi la piazza! Il 21 giugno 2025 a Roma, a Porta San Paolo, in piazzale Ostiense, ci sarà la manifestazione “Stop Rearm Europe” e noi ci saremo. Da cittadini, tra i cittadini, saremo in mezzo a quel popolo che

giustamente, sensibilmente ed emotivamente, si oppone al disegno meschino di un élite sovranazionale che, ormai chiaramente, sta tentando di spingere il mondo verso la terza guerra mondiale. Donne, uomini e bambini, si uniranno in una protesta corale a favore della pace, contro la perversione della guerra utilizzata come strumento di risoluzione delle controversie internazionali contrariamente alla volontà dei popoli. Ma la sensibilità e l’emotività non furono mai buone consigliere e mai, nella storia dell’umanità, hanno consentito l’utilizzo della freddezza indispensabile quando si devono analizzare i fatti. Ed è in questo che la storia ci assegna un compito: quello di saper rimanere freddi e riconoscere i nemici interni alle lotte per i diritti ed alle proteste per la giustizia e la pace. Le guerre in atto, nonostante i “casus belli” dichiarati, sono per il controllo geopolitico delle risorse minerarie ed energetiche. Il gas a largo di Gaza, le terre rare in Ucraina ed in Russia, i gasdotti russi. Questo sarebbe già sufficiente per capire che ci sono delle palesi contraddizioni tra i promotori e le logiche anti-imperialiste che dicono di voler sostenere; perché tutti sappiamo che l’agenda green non sarebbe mai esistita senza creare ostacoli all’importazione di idrocarburi. Sappiamo che l’agenda green e tutta la tecnologia per attivarla dipende dalle terre rare. Tutto ci impone di partire da questi fatti concreti per capire cosa sta accadendo e, ahinoi non ci sono buone notizie, perché dietro ciò che si vede ci sono i soliti noti: le famiglie multimiliardarie della finanza speculativa internazionale. Banche completamente schiacciate e appiattite sui desiderata del sionismo. E allora qual’è il senso per questi signori di promuovere una manifestazione del genere? Ce lo ha spiegato Gramsci un secolo fa: la creazione del senso comune. Assorbire le giuste rivendicazioni per depotenziarle e fornire un nemico alle masse: Un uomo di carne e ossa, un nemico catalizzatore dell’odio, della rabbia e delle frustrazioni; qualcuno da appendere o da ghigliottinare. Il 21 giugno noi ci saremo perché il nostro compito storico è operare per destrutturate il senso comune che a voi è necessario per distruggere, affamare, impoverire, fiaccare, le coscienze delle nostre sorelle e fratelli. Noi ci saremo come avanguardia di una nuova coscienza popolare che non si fa condizionare dalla vostra capacità di diffondere emotività, sentimentalismi e paure.