Il Tradimento della Diplomazia: Quando la Corruzione Impone l’Obbligo e Abbraccia la Guerra

Una diplomazia corrotta è la naturale conseguenza di un impianto burocratico/finanziario che ha imposto la propria volontà sulla salute e sulla libertà dei cittadini. Questo impianto conferma la ragione dei cittadini che, già dall’inizio della questione pandemica, con lo scandalo dei messaggi tra la vonderlayern e il CEO di Pfizer, hanno perso completamente fiducia nell’impianto burocratico/finanziario della UE, soprattutto coloro che si sono opposti fermamente all’obbligo vaccinale. Il recente scandalo che ha coinvolto l’ex Alto Rappresentante dell’UE, Federica Mogherini (storicamente esponente del Partito Democratico), indagata per frode, corruzione e conflitto di interessi nell’uso di fondi e appalti UE, è l’ulteriore prova che le istituzioni europee sono corrotte fin dalle loro fondamenta.

Questo non è un mero problema di malagestione finanziaria, ma un fallimento sistemico che distrugge l’autorità morale. Il nesso tra il mancato chiarimento sui messaggi scambiati per l’acquisto miliardario dei vaccini – un affare gestito nell’ombra mentre i governi spingevano per l’imposizione sanitaria e le restrizioni alla libertà – e gli scandali successivi è un filo rosso di opacità e abuso di potere. L’accusa è lampante: voi volevate imporre con la violenza di subire trattamenti sanitari per prevenire un rischio, gestendo l’emergenza sanitaria attraverso la coercizione, ma, di fronte al rischio geopolitico, avete abbandonato ogni possibile tentativo diplomatico per prevenire l’escalation.La conseguenza più amara di questa scelta è il fallimento diplomatico che ha reso necessaria la guerra. L’impegno a sostenere l’Ucraina economicamente non sarebbe mai dovuto essere necessario. Per gli interessi supremi dei cittadini ucraini ed europei, la diplomazia avrebbe dovuto fare tutto il necessario per non arrivare al conflitto, evitando lo spargimento di sangue e la distruzione economica. Invece, l’establishment europeo ha abbracciato la via dell’escalation. Questa corruzione diplomatica e morale si traduce in un catastrofico doppio standard: non solo non si è trovata una via pacifica, ma si opera attivamente per spingere verso un’economia di guerra utile solo ad avere ancora meno controlli per fare i vostri porci comodi. La verità è che voi avevate altri interessi e non coincidevano con la tutela delle vite. Quegli interessi, presumibilmente legati alla gestione opaca dei fondi, alla spinta militarista e alla protezione del sistema burocratico, sono stati anteposti alla pace. La Mogherini e il Qatargate non sono incidenti, ma la manifestazione di un sistema che ha scambiato l’integrità per l’opportunismo politico.

La diplomazia, quando è corrotta, non solo fallisce nel suo mandato, ma conferma che chi ha gestito le emergenze sanitarie e quelle geopolitiche ha operato con una moralità discutibile, spezzando definitivamente il legame di fiducia con i cittadini. Questo non dovrebbe essere possibile, poiché lo Stato siamo noi e non siamo solo dei sudditi da sfruttare. È proprio per questa consapevolezza e per rifiutare l’idea che il cittadino sia un mero suddito che deve piegarsi a decisioni imposte dall’alto, che alcuni non possono piegarsi e si sono attivati nel movimento SìAMO. Questo attivismo riflette la convinzione che per togliere il controllo dei rapporti tra l’economia di guerra, gli interessi di classe di alcuni e gli interessi popolari, non basta lamentarsi: dobbiamo diventare tutti partecipi ed attivi. Solo con la sovranità popolare e la partecipazione diretta, e non con la delega cieca, si può sperare di ricostruire un apparato politico e diplomatico basato sull’integrità e orientato alla tutela della vita, spezzando il circolo vizioso che lega corruzione, coercizione e conflitto.