La Famiglia nel Bosco e la Trappola Emozionale: Contro il Sentimento Unico come Strumento di Potere
Di Emiliano Gioia

L’Isteria Onnipresente e la Sospensione del Giudizio
Il recente, traumatico allontanamento dei bambini dalla famiglia che viveva nel bosco, sotto il pretesto della “fatiscenza” dell’abitazione e del presunto isolamento, non è solo un caso giudiziario. È la perfetta cartina di tornasole di un progresso distopico che marcia sulla disintegrazione del tessuto sociale, costringendoci a domandarci:
“Se separare le famiglie è Progresso, ridateci la lotta di classe e la riscoperta dei valori.”
Come abbiamo analizzato nel testo “L’arte della guerra nell’epoca della comunicazione digitale”, siamo usciti dall’era del Pensiero Unico (la dottrina razionale) per entrare nell’era del Sentimento Unico (l’atmosfera emotiva prevalente). In questa nuova fase, ogni fatto pubblico non è un incidente da analizzare, ma uno strumento da maneggiare.
Il potere, oggi, non combatte più il male palese, ma la non conformità. Per farlo, non impone le sue norme, ma orchestra il nostro consenso emotivo attraverso eventi che generano rabbia, paura o schieramento immediato.
La Prova Emozionale della Strategia Algoritmica
Il vero centro dell’analisi non risiede nell’accertamento dei precisi motivi dell’allontanamento, né possiamo stabilire con certezza se l’intera questione sia stata costruita a tavolino. Quello che è insindacabile, e su cui l’attenzione deve concentrarsi, è l’enorme e inatteso risalto mediatico della storia. Se chi detiene il potere e manipola le emozioni delle masse con tattiche di ingegneria sociale non avesse un interesse strategico a far circolare così tanto la notizia, essa non avrebbe mai avuto questo volume.Il caso è la dimostrazione pratica di come l’Algoritmo, agendo da Intellettuale Organico definitivo, sfrutti la nostra vulnerabilità emotiva: i personaggi coinvolti incarnano esattamente gli stereotipi necessari per massimizzare la polarizzazione.Mentre l’opinione pubblica si divide sul destino dei bambini, l’obiettivo strategico del potere viene raggiunto in silenzio: legittimare l’ingerenza statale nella sfera privata sulla base di parametri di vita sempre più rigidi e omologanti.Il vero pericolo non è l’errore giudiziario, ma l’accettazione che ogni fatto pubblico sia una mera sollecitazione emotiva per piegare i nostri sentimenti agli interessi del potere.
La Strategia del Rovesciamento: Rivoluzione e Ricostruzione del Diritto
La presa di coscienza dei fatti — dai tragici moniti di Bibbiano al fallimento sistemico dello Stato nel supportare le famiglie indigenti — ci impone una risposta strategica che non può limitarsi alla tattica.I fatti sono chiari: molti bambini vengono sottratti alle famiglie per questioni legate all’indigenza economica, mentre la loro collocazione in case famiglia alimenta la speculazione di chi detiene il controllo di queste strutture (un sistema che costa centinaia di euro al giorno). Non possiamo consentire a questo sistema di mercificazione di continuare, né al “senso comune” costruito artificialmente di guidarci come un gregge di pecore.La nostra battaglia non è fatta di violenza, modifiche o riforme, ma di ricostruzione di uno stato di diritto.Riconoscere le “Backdoor” Strutturali: Dobbiamo comprendere che molte falle nel sistema sono strutturali e sono state poste proprio per guidarci al martirio. Ci sono state “backdoor” nella Costituzione italiana, che noi consideriamo scritta da stato occupato e colonizzato, utili a subordinare i diritti. La Costituzione è un tetto che poggia su colonne economiche: protegge dalla pioggia ma non ferma il vento del potere finanziario.
L’Uso Strategico del “Ping” (Judo Cognitivo):
Nella comunicazione odierna, il potere invia costantemente “ping” (sollecitazioni emotive). Dobbiamo smettere di cedere alla tentazione di reagire istintivamente. Dobbiamo usare il loro ping — l’indignazione per l’ingiustizia — non per cedere alla tentazione ma per costruire pensiero. Ogni atto del potere deve diventare un’occasione per rilanciare la nostra visione di futuro, applicando la strategia del Judo: reindirizzare la loro forza verso i nostri obiettivi di ricostruzione.
Il Fine della Rivoluzione Culturale:
La rivoluzione culturale è indispensabile per smantellare l’ideologia per cui i diritti sono concessioni subordinate alla messa a norma degli individui. Il nostro obiettivo è ricostruire uno stato di diritto che metta in condizione chi detiene la ricchezza di non poter vessare l’ultimo degli uomini. La tutela dei bambini non può essere utile alla speculazione.
Conclusione: La Vittoria Finale è la Ricostruzione dello Stato di Diritto
La guerra digitale è il presente, e la nostra forza risiede nel paradosso: la forza derivante dal sentirsi alieni in una società alienante. La strategia moderna non può limitarsi a “controllare i nostri cuori” per evitare la manipolazione, ma deve riconquistare la struttura che genera la manipolazione stessa.
O si difende il diritto a essere diversi, a educare fuori dagli schemi, a scegliere un destino non conforme, o si accetta di vivere in una gabbia dorata in cui lo Stato, mercificato e strutturalmente compromesso, detiene il monopolio su ogni aspetto dell’esistenza.
La nostra lotta non è contro i sintomi, ma contro le colonne economiche che reggono un tetto di apparente legalità. Resistere a questa forma di progresso è un atto di igiene sociale, di autodifesa civile e di rivoluzione culturale, volto alla ricostruzione di uno stato di diritto equo e sovrano.






