Lavoro salariato e lavoro autonomo dei dipendenti asintomatici

Nella logica del potere che ha completamente infiltrato le cosiddette istituzioni democratiche, l’obiettivo della piena occupazione è stato abbandonato a livello statale e delegato ai privati. Questo ha creato i presupposti per la precarizzazione
selvaggia dei lavoratori e il tentativo, per molti, di crearsi uno spazio autonomo di sopravvivenza. Per questo motivo, il nostro Paese è oggi una delle nazioni al mondo con il più alto numero di Partite IVA.
Siamo diventati dipendenti asintomatici di uno Stato ormai al servizio delle lobby economiche e dei potentati della finanza speculativa internazionale.
Mentre si precarizzava il lavoro per creare nuovi schiavi e si importava forza lavoro dai paesi del terzo mondo per alimentare un esercito di schiavi di riserva, milioni di cittadini si vedevano costretti a tentare la via della “indipendenza”. Sono diventati così milioni di competitor per l’élite commerciale sovranazionale.
Questa resistenza silenziosa ha spinto chi detiene il potere economico — e lo usa per imporre la propria politica allo Stato — a creare una serie infinita di paletti, vincoli e labirinti burocratici utili a un solo scopo: distruggerli.
Nessuno Stato in cui il popolo è sovrano adotterebbe queste strategie. È evidente che nessuno dei cittadini di una nazione così gestita ne trae vantaggio: a meno che non sia parte di un’élite che non necessita della cittadinanza per accedere ad ogni suo desiderio.
Che fare?
Davanti a questo scenario, la soluzione non è cercare nuovi padroni o sperare in concessioni da un sistema che ci vuole sottomessi. Il primo atto di ribellione è la consapevolezza.
- Riconoscere la catena: Dobbiamo smettere di pensarci come “imprenditori” in competizione tra poveri e riconoscerci come lavoratori derubati della propria sovranità.
- Rifiutare la frammentazione: L’élite vince perché siamo atomizzati. Ogni lavoratore deve tornare a sentirsi parte di un unico corpo nazionale che produce valore e rivendica dignità.
- Preparare gli strumenti: La politica dei salotti è finita. Serve una disciplina da officina. Dobbiamo ricostruire i legami di solidarietà che il potere ha reciso, trasformando la sopravvivenza individuale in resistenza collettiva.
Non aspettate istruzioni dai media ufficiali. Non cercate il consenso di chi vi sta strangolando.
Preparate la vostra chiave inglese. Il laboratorio della dignità è aperto. Il segnale arriverà.






