Mettete le bombe nei vostri panini

Il riarmo europeo, tra fame e guerra!
di Emiliano Gioia, Segretario Nazionale di SìAMO


Hanno totalmente perso il controllo della macchina. L’Unione Europea è un’autovettura senza freni, con le gomme lisce, che precipita lungo una strada ghiacciata ma, non volendo sfracellarsi da sola, preferisce portare con sé il resto dell’umanità.

Il golem, mai parallelismo fu più calzante, dopo essere stato strumento di controllo delle identità nazionali, quando

“mammona” ha deciso fosse giunto il momento, con un solo colpo di mano ha cancellato le scritta dalla sua fronte ma, questo golem, memore della sorte toccata a quello di Praga non può e non vuole accettare di fare la stessa fine, pertanto, continua la sua corsa disperata verso il baratro, puntando a inghiottire ogni risorsa, ogni speranza e ogni barlume di buon senso rimasto sul continente.


La Nuova Geopolitica del Digiuno
Mentre i vertici di Bruxelles e le capitali si affannano in riunioni e dichiarazioni che sembrano uscite da un manuale di strategia della Guerra Fredda, la realtà dei popoli europei è ben diversa. La priorità non è la difesa dei confini est, ma la difesa del carrello della spesa.
Ci viene chiesto un “sacrificio” in nome di una pace che l’Europa, armata fino ai denti, sembra voler provocare. La retorica del riarmo non è solo un cambio di bilancio, ma un trasferimento di ricchezza violento e immorale:
Togli ai campi, dai alle caserme: I fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC), già insufficienti a garantire la sopravvivenza dei piccoli agricoltori, vengono drenati per finanziare la produzione di munizioni e droni. La sovranità alimentare, quel pilastro di ogni civiltà, viene svenduta per l’illusione della sovranità militare.
Togli al pane, dai al cannone: L’inflazione galoppa, i salari reali si contraggono. La “fame” non è solo una metafora; è il risultato diretto di una politica economica che privilegia l’industria bellica a discapito dei servizi essenziali, dell’energia a basso costo e della sanità pubblica. Quando vi dicono di “mettere le bombe nei vostri panini”, intendono dire che ogni risorsa è ora un proiettile. Il costo di un missile è un anno di stipendio per un operaio.
Il Golem e la Paranoia
Il panico istituzionale è palpabile. Il Golem europeo, spogliato della sua funzione di pacificatore economico e ridotto a un mero strumento di espansione geopolitica per conto terzi, ora teme di essere spento. La sua unica via d’uscita è l’escalation.
Se ieri l’identità nazionale era il nemico da abbattere in nome del libero mercato, oggi è la stabilità e la prosperità del cittadino comune a essere il bersaglio, in nome della “sicurezza”. Ma la sicurezza di chi?
Nota di SìAMO:

La vera sicurezza non si misura con il numero di carri armati, ma con la capacità di un popolo di nutrirsi, curarsi e istruire i propri figli. Oggi, l’Europa sta fallendo su tutti e tre i fronti per potenziarsi sull’unico che porta alla catastrofe: la guerra.
Si invoca l’articolo 5 dei trattati, si minaccia, si spende senza freni. La narrazione è chiara: la guerra è inevitabile, quindi prepariamoci a morire, ma prima finanziamo chi ci sta portando al macello. Non è un caso che i maggiori azionisti delle compagnie belliche siedano nei salotti che dettano l’agenda politica del continente.
L’Appello Finale: Disarmare il Panino
Noi, cittadini affamati e impoveriti, siamo chiamati a pagare il prezzo di questa follia. Il riarmo non è un atto di difesa, ma un fallimento totale della diplomazia e della visione politica. È l’ultima spiaggia di una classe dirigente che non sa più generare benessere, ma solo conflitto.
Per questo, il movimento SìAMO lancia un appello chiaro: è tempo di disarmare il panino.
Dobbiamo esigere che i miliardi di euro destinati a far esplodere il futuro vengano immediatamente reindirizzati a:
Sostegno agli agricoltori: Per garantire cibo di qualità e sovranità alimentare.
Risanamento energetico: Per staccarci dalle speculazioni e garantire energia accessibile.
Rialzo dei salari: Per ridare dignità alla vita e all’economia reale.
La battaglia non è a est, la battaglia è qui, nella nostra dispensa vuota. L’unica bomba che dobbiamo disinnescare è quella che i nostri governanti stanno mettendo nel nostro piatto. Fermare la macchina impazzita del Golem prima che, nel suo delirio di onnipotenza, cancelli non solo la scritta dalla sua fronte, ma la speranza dal cuore dell’Europa.